martedì 28 giugno 2011

Vestirsi di veleno, vestirsi di profumo..

Guantini profumati del 1600
I guanti sono indumenti antichissimi, presenti anche nella mitologia ed esempi sono stati scoperti anche nella tomba di Tutankhamon. Fin dalle loro origini hanno rappresentato un segno di distinzione legato al potere di chi li portava e solo in seguito sono diventati un accessorio utile per coprire le mani e come status symbol nelle differenze di ceto. Nel Rinascimento si usavano guanti dorati con fenditure per gli anelli. In Italia si fabbricavano guanti profumati e anche "avvelenati" alla moda di Cesare e Lucrezia Borgia. L' abitudine d' indossare guanti s' affermò nel XVI secolo, specialmente per le donne; nei ritratti del periodo si vedono raffigurati piuttosto raramente e spesso si osservano portati su una sola mano. Si diffuse invece in quel tempo la gran moda dei guanti profumati. La fastosa eleganza femminile esigeva allora anche guanti finemente ricamati ed arricchiti da ornamenti metallici, anche d'oro e d'argento.


Celebre nel Medioevo per l'artigianato di conceria, Grasse si è specializzata nel Rinascimento nel settore dei guanti profumati, una moda di origine italiana e spagnola, per poi dedicarsi dal XVIII secolo ai profumi. Gli esponenti delle più raffinate corti europee richiedevano a Grasse accessori di pelle quali gilé, cinture, borse e ventagli profumati. Nel 1614 il Re introdusse il titolo di 'Maitre Gantier-Parfumeur', corporazione che nel 1724 fondò l'Associazione dei Parfumeurs di Grasse.
Originariamente Grasse, che già nel Medioevo era una fiorente città commerciale, era specializzata nella lavorazione del cuoio. In un lontano giorno del Rinascimento si diffuse una nuova moda dei guanti profumati, che diventarono un prodotto d’abbigliamento tra i più richiesti. I conciatori locali riconobbero i segni dei tempi e concentrarono la loro attività nella produzione di profumi. Da allora Grasse è sinonimo di profumi raffinati.

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